Il rapporto uomo natura nel campo architettonico-ingegneristico

 

INTRODUZIONE

IN CLASSE!

INSEGNAMENTI DEL MONDO NATURALE

IL RUOLO DELLA MEMBRANA

LE COSTRUZIONI ANIMALI

CONFRONTO UOMO-NATURA

APPLICAZIONI IN ARCHITETTURA

UNO SGUARDO AL FUTURO

PROBLEMI E SVILUPPI

BIBLIOGRAFIA

 

 

 

 

IL RAPPORTO UOMO-NATURA
NEL CAMPO ARCHITETTONICO-INGEGNERISTICO

Ci sono stati animali architetti molti tempo prima che Homo sapiens compisse i suoi primi rudimentali tentativi di costruzione, e non c’è da stupirsi se i manufatti degli stessi superano spesso, ancora oggi, quelli umani per funzionalità, adattamento ecologico, solidità strutturale, efficienza energetica, economia dei materiali, gestione delle risorse e precisione nell’esecuzione.

L’architettura delle strutture naturali presenta quindi insospettate potenzialità paradigmatiche e si pone alla base di un possibile cambiamento della visione della Natura, dal pensiero antropocentrico dell’”uomo dominatore” a quello dell’”uomo rispettoso” della Natura. È necessario rileggere la concezione dell’ambiente secondo leggi e regole ad esso più consone, studiando i segreti costruttivi presenti nel mondo naturale vegetazionale ed animale, sfruttandoli come fonte di ispirazione per l’ideazione delle strutture edilizie e per la creazione degli insediamenti urbani.

Elemento-chiave della riflessione su questo tema è l’acquisizione della consapevolezza che la Natura ha sviluppato nel corso dell’evoluzione un’incredibile molteplicità di strategie per il risparmio e la razionalizzazione dell’utilizzo di materia, energia e informazione, e in genere per l’ottimizzazione degli scambi metabolici di tipo materiale e immateriale.

Sono ormai noti i meccanismi e i processi grazie ai quali le strutture fisiche degli esseri viventi riescono ad adattarsi alle più diverse situazioni climatiche della Terra: ai cambiamenti dei clima esterno, delle condizioni fisiche, geografiche e territoriali, e dell’attività del corpo, gli organismi reagiscono con l’uso di membrane fortemente adattive, con sistemi di circolazione interrelati, e con complessi meccanismi di autoregolazione.

Per produrre riscaldamento e raffreddamento, per generare movimento e articolazione del proprio agire nello spazio, per ottenere una buona ventilazione quando necessaria o schermarsi del tutto da essa, per operare le complesse sintesi metaboliche caratteristiche degli organismi viventi in Natura, è stupefacente constatare che vengono utilizzate esclusivamente energie rinnovabili, e che nelle operazioni di adattamento, regolazione, interazione e metabolizzazione si fa sempre leva su elementi-chiave a membrana (reale o virtuale) di passaggio, di selezione e di filtro per gli scambi materiali e immateriali.

Osservando criticamente tali processi è possibile imparare una lezione metodologica e progettuale di vita, oltrechè arricchire e approfondire in senso critico le questioni legate agli aspetti tecnologici della nostra architettura artificiale.

 

 

 

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