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ABITAZIONI TRADIZIONALI
IPOGEE, Cappadocia, Turchia I luoghi del pianeta caratterizzati da climi prevalentemente caldo-secchi durante tutto l’anno, hanno quasi sempre la costante compresenza di altri fattori: scarsità delle precipitazioni, notevole intensità della radiazione solare, forte escursione termica, e assenza di vegetazione. Le abitazioni nei siti della Cappadocia, in Turchia, contengono questi caratteri di ostilità, tipici delle regioni mediorientali. Esse risalenti al XII secolo, sono tipicamente ipogee, in quanto scavate nel sottosuolo o comunque nelle rocce affioranti dal terreno, e sfruttano, sia in estate che in inverno, l’enorme inerzia termica delle masse che le inviluppano per opporsi alla notevole escursione termica tra il giorno e la notte. Questi nuclei abitativi, che affondano le loro radici nella preistoria, sono riparati dagli indesiderati venti freddi invernali (le escursioni termiche stagionali si fanno sentire) e da quei venti caldi estivi che trasportano grosse quantità di polvere e sabbia, così come fanno alcune specie di uccelli o di insetti nello scegliere dove collocare le bucature per i loro nidi. Il sito è caratterizzato dalla totale assenza di vegetazione, e dunque dall’impossibilità di produrre ombreggiamento e raffrescamento per evapotraspirazione.
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