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Panacea: sì o no?

Le cellule staminali possono rappresentare una possibile panacea?

Nella sezione applicazioni terapeutiche abbiamo trattato in maniera abbastanza approfondita quelle che sono le applicazioni in campo medico delle cellule staminali ed esaminato la loro utilità nella ricerca di terapie contro leucemie, cancri, Alzheimer, Parkinson e tante altre patologie. Da ciò capiamo come esse col passare del tempo e con lo sviluppo tecnologico vengano a rivestire un ruolo decisivo nella scoperta di rimedi e cure per malattie molto gravi, che ogni anno mietono un numero sempre maggiore di vittime (basti pensare al cancro o alle varie forme di leucemie).
Risulta così fondamentale l'apporto e l'aiuto che queste cellule così particolari possono fornire alla ricerca: le loro potenzialità stanno ad oggi caratterizzando dibattiti a livello scientifico su quanto esse possano essere determinanti all'interno di cure per patologie importanti in campo medico; ma è azzardato asserire che le cellule staminali possano essere una futura panacea. Il termine "panacea" deriva dal greco panakeia, composto di pan, "tutto", e akéomai, "curare": quindi per panacea intendiamo essenzialmente il rimedio di tutti i mali, la capacità di "curare tutto". Il fatto che molti studiosi ritengano l'utilizzo delle cellule staminali una possibile panacea la dice lunga sulle loro potenzialità, tutte, però, ancora da scoprire: infatti, lo studio di queste cellule ha preso il via in periodi recentissimi ed è tuttora poco sperimentato e in corso. Le aspettative, che si hanno per le staminali, per alcuni sono di gran lunga esagerate rispetto a quelli che sono gli effettivi e primi risultati, avuti durante questi anni di ricerca, mentre altri tranquillamente e fiduciosamente puntano tutto su queste cellule, convinti che con l'andare avanti dello sviluppo e dello studio esse verranno ad essere indispensabili nella ricerca medica; tuttavia quest'ultima convinzione risulta essere a dir poco azzardata e poco sorretta da esperimenti reali e risultati numerosi.
Uno degli studiosi maggiormente impegnati nella ricerca, Umberto Veronesi, ha affermato: "È possibile stimare, sebbene in via del tutto preliminare, che […] l'utilizzo di cellule staminali di varia origine possa portare a sviluppare metodiche cliniche per il trattamento di un numero di pazienti che, comprendendo le patologie di origine cardiovascolare, si avvicina ai dieci milioni di individui": questo ci fa capire come le loro potenzialità e capacità siano importanti nello sviluppo di terapie e cure, ma che comunque non si possa ad oggi parlare di panacea in quanto le staminali stesse sono sottoposte a studi e ricerche per valutare e conoscere approfonditamente quanto esse possano essere da noi utilizzate.
Gli studi sono ancora alle prime armi e affermare di trovarsi di fronte alla "cura per tutti i mali" non è possibile: le illusioni di tutti quei pazienti alla disperata ricerca di una cura per il proprio male, che può variare dal cancro al Parkinson, dalla leucemia alla SLA potrebbero essere prontamente deluse a causa proprio di una mancata e approfondita conoscenza di queste cellule così diverse dalle altre.
Sono anche chiamate "cellule dei miracoli" perché considerate, appunto, il rimedio di tutti i mali, ma ciò è ben lungi da una qualsiasi reale dimostrazione pratica che esse possano definirsi "panacea".
Convinti, quindi, che tutto sia ancora da verificare, risulta per tutti impossibile fornire un'accurata classificazione di quelle che sono le capacità delle staminali e quindi risulta impossibile definirle capaci di "curare tutti i mali": tutto è ancora da vedere e c'è chi s'indigna di fronte alle vere e proprie scommesse che si realizzano in campo medico sulle potenzialità delle "cellule dei miracoli", scommesse che assolutamente ignorano e mettono in secondo piano la drammaticità delle malattie, per le quali queste staminali con i giusti studi potrebbero rappresentare la cura.
In conclusione, nessuno è in grado, per quanto informato sull'argomento, di asserire: "Le cellule staminali rappresentano una panacea.", giacché gli stessi studiosi mancano di dati da analizzare e di ricerche da sperimentare e in più a livello scientifico pochi sono stati i successi riportati da terapie, basate sull'utilizzo di cellule staminali, delle quali nelle numerose sezioni del nostro sito abbiamo esaminato svantaggi e vantaggi, rendendoci conto che esse rappresentano, sì, forse una delle speranze maggiori nella cura di patologie gravi, ma anche che lunga è ancora la strada da percorrere per giungere a una conoscenza piena di queste unità strutturali del nostro organismo e di questa possibile e futura panacea.



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