Applicazioni pratiche

Le straordinarie capacità meccaniche e la grande leggerezza rendono la seta del ragno adattissima a formare fibre e tessuti altamente tecnologici adatti anche al campo
bio-medico. Fino ad oggi gli studi in questo campo si erano concentrati sulla seta del baco.
Vari sono i metodi per ottenere queste fibre anche se ad oggi sono ancora in studio: elettrofilatura, estrusione in soluzione e cristallizzazione microfluidica.


Grazie alla micro interazione dei ß-sheets è possibile ottenere pellicole di spessore compreso fra 0,5 e 1,5 micrometri che possono essere resi insolubili tramite uso di fosfato di potassio o metanolo. Le pellicole così ottenute potrebbero trovare impiego nel bendaggio delle ferite.


Gel e spugne porose possono essere utilizzate in campo bio-medico per formare strutture elastiche e resistenti e con buone capacità assorbenti.

Aggiungendo metanolo a una soluzione di forme ricombinati della proteina ADF-4 è emerso che si formano spontaneamente microfibre di circa 1 nanometro di lunghezza e 3 micrometri di diametro che si stabilizzano e formano un tessuto spugnoso con buone capacità meccaniche. Un esempio potrebbe essere la ricostruzione di cartilagini danneggiate tramite questo materiale.


Controllando l’auto assemblaggio dei ß-sheets su superfici oleate si ottengono micro capsule di 30 micrometri di diametro e 50 nanometri di spessore della parete.

Queste micro capsule potranno essere impiegate in farmaceutica e in altri campi.




Nell'immagine proposta a lato, sono rappresentati i 3 metodi principali per poter realizzare applicazioni che derivano dalla tela dei ragni. La tabella mostra i pro e i contro di queste tecniche. Da sinistra verso destra, aumenta la precisione del lavoro e conseguentemente la diminuzione della grandezza della fibra.




















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