La fig.1 mostra i dati di trazione per MA e “viscid
silk” del ragno Araneus diadematus
tracciati su di un grafico
sforzo-deformazione (stress-strain). Lo stress, è definito
come s
= F / A, dove F è la forza applicata e A è l'area
della sezione trasversale della
fibra di seta. Strain, è la deformazione, definita come e =
ΔL/L
0, dove L
0
è la lunghezza iniziale della fibra, e ΔL
è l'allungamento fibra. La pendenza della
curva stress-strain dà la rigidità del materiale.
L'area sotto la curva dà l'energia necessaria per rompere il
materiale, e questa variabile può essere utilizzata per
quantificare la
resistenza. I valori per la rigidità, la forza,
l'estensibilità e la durezza di queste due sete di ragno,
assieme ai valori di altri biomateriali e di alcuni materiali
artificiali scelti,
vengono presentati nella tabella 1.
fig.1

tabella 1
Si noti che la seta MA è più rigida rispetto agli altri
biomateriali polimerici elencati, anche se alcuni biomateriali mineralizzati possono ottenere
maggiore rigidità di questa seta. La forza della seta MA,
tuttavia, è chiaramente superiore a quella di tutti gli altri biomateriali in
questa lista, suggerendo che la forza, e in misura minore
la rigidità, possono essere importanti indicatori della sua prestazione meccanica
Questo elenco di biomateriali è incompleta, ma è
giusto dire che la seta di ragno MA è tra i più rigidi e
più forti biomateriali polimerici conosciuti. Si noti, tuttavia, che
la rigidità della seta MA è nettamente inferiore a quella del Kevlar, della fibra di carbonio
e dell'acciaio ad alta resistenza, materiali ingenieristici che sono
comunemente impiegati per trasmettere e sostenere forze di trazione.
Si noti inoltre che la forza della seta MA è di un pò minore rispetto a quella di
questi materiali di ingegneria. A prima vista, si potrebbero
interpretare questi dati come un'indicazione che la seta MA è superiore
ad altri biomateriali, come il collagene, ma non 'buona', come
il Kevlar e le fibre di carbonio. Tuttavia, questa interpretazione si basa
sul presupposto che 'buona' significa rigida e forte.
Guardando più avanti, nella tabella 1, vediamo che la seta di Araneus MA
è abbastanza estensibile, e si rompe ad un punto di massima deformazione di circa
0,27 (pari al 27% di estensione), mentre i materiali ingenieristici non riescono a superare
deformazioni dell'ordine di 0,01-0,03. La grande estensibilità della seta MA,
nonostante la sua forza un po 'inferiore, la rende più resistente dei materiali di ingegneria. In effetti, con
una energia di rottura (resistenza) di 160MJm-3, la seta MA è
da 3 a 10 volte più resistente rispetto ai suoi materiali omologhi in ingegneria.
Questo suggerisce che l'assorbimento di energia e la resistenza può essere una
proprietà fondamentale che ci porterà a una comprensione del funzionamento della seta MA.
La viscid silk presenta un interessante contrasto nelle sue proprietà,
ed è anche un materiale di durezza eccezionale. La sua
rigidezza iniziale, a 0,003 GPa, è di tre ordini di grandezza
inferiore a quello della seta MA ed è comparabile con quella di una
gomma leggermente reticolata. In effetti, la viscid silk è meglio pensata
come un materiale gommoso. Con una tensione massima di
circa 2,7, la viscid silk non è eccezionalmente elastica
rispetto ad altri materiali gommosi, ma la sua forza, a
circa 0,5 GPa, rende la viscid silk circa 10 volte
più forte di qualunque altra gomma naturale o sintetica. In questo
contesto, la viscid silk è un materiale davvero notevole, e la
combinazione di elevata resistenza ed estensibilità le conferisce una
tenacità virtualmente identica a quella delle fibre di seta MA.
Nella Fig. 2. si può osservare il carico funzionale di un
Araneus diadematus
sulla seta della ghiandola MA. (A) Quando un carico
statico viene applicato ad angolo retto, l'estensione della fibra
consente un ampio angolo di deflessione q, e la tela è in
grado di sopportare un carico di grandi dimensioni. (B) Quando un
insetto volante impatta in una ragnatela e viene fermato dalla
deformazione della seta, la tela assorbe l'energia cinetica (EK =
0.5mV
2, dove EK è l'energia cinetica,
m è la
massa e V è la velocità dell'insetto). (C) La
natura viscoelastica della seta MA trasforma gran parte di questa
energia cinetica in calore per attrito molecolare. L'energia dissipata
è
indicata dalla zona flessa della curva stress-strain ricavata dagli
esperimenti del ciclo di carico. L'isteresi è il rapporto
tra l'energia dissipata e l'energia assorbita. Per entrambe le
tipologie di seta l'isteresi è il 65%. Ovvero il 65%
dell'energia cinetica è assorbita attraverso la dissipazione
del calore e non può essere utilizzata per catapultare
indietro la preda. Quindi un alto livello di isteresi è dato
dal bilanciamento tra forza ed estensibilità, che inoltre
dona alla tela una grande resistenza e un'elevata frizione
molecolare interna.
Dopo l'impatto della preda, la tela torna lentamente e gradualmente
alla sua posizione iniziale. Questa è un'importante
caratteristica, poiché una contrazione troppo rapida in
seguito
all'impatto lancerebbe via la vittima dalla ragnatela.
fig.2
Qui si può denotare un'importante differenza con i vari
materiali ingegneristici. Questi ultimi infatti sono stati selezionati
per sostenere enormi forze, a discapito dell'elasticità.
Questo è ottenuto grazie ad un struttura molecolare
estremamente rigida che esclude la possibilità di movimento
in larga scala delle molecole. La tela del ragno invece riesce a
sostenere grandi forze pur mantenendo elasticità.
La viscoelasticità delle tele del ragno può
rappresentare un importante proprietà funzionale. Analisi
del tasso di deformazione-dipendenza della seta MA
hanno dimostrato che rigidezza, resistenza, estensibilità
(estensione al punto di
rottura) e tenacità (energia al punto di rottura) aumentano
tutti come la velocità di deformazione aumenta da 0,0005 s
-1
a 0,024 s
-1 (Tabella 2), suggerendo che la
prestazione della seta MA
può effettivamente essere migliorata con un aumento del
tasso di deformazione. Al più alto tasso
di deformazione (0,024 s
-1), una prova di
rottura avrebbe impiegato circa 11 s. Gli eventi coinvolti nel
catturare le prede o durante la caduta di un ragno contro la sua
dragline
certamente avvengono in un tempo molto più breve e
quindi ad una velocità di deformazione molto più
elevata.
Recentemente è stata sviluppata un apparecchiatura che
riproduce un impatto, caricando la seta della ghiandola MA
perpendicolarmente all'asse della fibra con un oggetto in caduta che
viaggia a una
velocità di circa 1 m/s. Un impatto a questa
velocità causa l'insuccesso dopo circa 0,02 s, con tassi di
deformazione dell'ordine di 30 s
-1.

tabella 2
La rigidezza iniziale cresce, e proporzionalmente fa la forza, e in
alcuni test la forza e la
durezza raggiungono il livello astronomico di circa 1000 MJ/m
3.
Così, per riassumere, l'analisi delle proprietà
meccaniche di MA e fibre di seta viscida indica che questi materiali
sono stati selezionati attraverso l'evoluzione per realizzare un
armonioso equilibrio di forza, estensibilità e
viscoelasticità, che insieme producono materiali di
incredibile resistenza.
Risposta alle variabili ambientali
Ancora una serie di proprietà resta da essere considerata,
ovvero
le risposte delle fibre di seta alle variabili ambientali, quali
temperatura, umidità, ecc. Fino ad oggi, poco si sa circa la
dipendenza di un certo range di temperature sulle proprietà
meccaniche della sete, anche se la forte velocità di
deformazione, suggerisce che le variazioni di temperatura altera le
proprietà meccaniche.
Ambienti umidi, tuttavia, sono noti per avere un effetto significativo
sulle sete MA. Infatti quando questa tipologia di tela è
immersa nell'acqua, si riduce di circa il 40-50%, e le sue
proprietà meccaniche cambiano notevolmente. L'iniziale
rigidezza cala di tre ordini di grandezza, e il materiale diventa
simile alla gomma per quanto riguarda il suo comportamento. Anche la
viscid silk si
contrae se immersa in acqua,
sebbene l'effetto sulle sue proprietà meccaniche sia meno
drastico. Questa
transizione è chiamata
supercontraction.
Fig.3. Modelli dell'architettura molecolare della seta della ghiandola
MA del
ragno
Araneus diadematus.
(A) Quando è immersa nell'acqua, la seta si
contrae e diventa gommosa. Analisi delle proprietà
meccaniche e ottiche
in questo stadio, hanno permesso di capire meglio il funzionamento dei
cristalli ß-sheet nella rete di polimeri della tela. (B)
Modello della
seta MA nativa ottenuta estendendo e “asciugando”
il modello nello
stato supercontratto.
La
supercontraction avviene
se nell'aria l'umidità raggiunge
un livello di circa il 90% o più e, di conseguenza,
è probabile che nelle fibre di seta di ragno
potrebbero verificarsi le condizioni per supercontraction nel loro uso
normale.
C'è ancora molto da imparare, ma è possibile che
la supercontraction sia semplicemente una conseguenza inevitabile della
struttura molecolare necessaria per creare l'equilibrio delle
proprietà meccaniche precedentemente descritte. Sappiamo che
la progettazione di queste sete richiede una struttura che permette
notevole movimento a livello molecolare per fornire un elevato livello
di robustezza e dissipazione di energia. Forse questo livello
di movimento molecolare può essere raggiunto soltanto con
una proteina che incorpora una grande frazione di aminoacidi polari
acidi, impartendo
così una forte sensibilità all'acqua che crea
supercontraction. Qualunque sia il ruolo o l'origine della
supercontraction, è importante notare che questa tendenza
della seta MA di assorbire l'acqua, di ridursi e diventare gommosa,
può limitare fortemente l'utilità di questo
progetto per l'applicazione verso materiali artificiali.
Fig.3