L'obiettivo futuro
sarà quello di
produrre diversi fibroni che hanno una vasta gamma di differenti
proprietà meccaniche per applicazioni commerciali. Nuovi
sviluppi che rivelano i meccanismi molecolari utilizzati dai ragni per
assemblare le tele naturali contribuiranno a preparare la strada per la
produzione di tela sintetica in laboratorio. Da quando le sete hanno
dimostrato di essere modulari in natura, strutture fondamentali e
funzionali, potrebbero essere utilizzate con geni differenti
per
creare fibroni interamente nuovi con elevate proprietà
meccaniche.
Tuttavia, prima che questo possa essere realizzato con successo, gli
sforzi di collaborazione per
progredire nella manipolazione dei geni della tela, nell'espressione
delle proteine e nella filatura, avremo bisogno di aggirare le barriere
di ricerca in corso. Bioingegneri avranno bisogno di progettare
macchine per manipolare grandi volumi di liquidi che possono essere
filati in fibre sintetiche, un obbiettivo che sarà
tecnicamente
impegnativo perchè questi dispositivi dovranno imitare da
vicino
il processo naturale di filatura del ragno. I chimici esperti nel campo
delle proteine dovranno trovare metodi più efficienti per
aumentare il grado di recupero delle proteine espresse che portano
tutte importanti informazioni sulla tela necessarie per l'assemblaggio
corretto. Minori costituenti che hanno importanti ruoli strutturali
dovranno inoltre essere espressi e inseriti in corretti rapporti nelle
fibre. Nel complesso, questi sono compiti impegnativi per gli
scienziati in diversi campi, ma gli esiti di queste realizzazioni
potrebbero avere influenze profonde in futuro sui materiali usati nel
nostro mondo.
Il filo di cattura di un
A.
diadematus,
ingrandito di 100 volte nella foto superiore, è rivestito da
uno
strato acquoso. In basso lo stesso particolare, con un ingrandimento di
300 volte. In un futuro non molto lontano, potrebbe diventare una fibra di
uso comune.