Processi biologici
La riparazione delle ossa
Quando un osso si rompe, il processo di rigenerazione del tessuto si sviluppa in due fasi. In fase A il cervello ordina l'apporto di materiale per la ricostruzione dell'osso nel punto di frattura; questo materiale è conosciuto tecnicamente come “callo osseo”. Si tratta di materiale ancora prevalentemente liquido. La fase B serve a modellare, ad asciugare e a indurire il callo osseo precedentemente formato. Infatti esattamente fra il termine della fase A e l'inizio della fase B, vi è un momento in cui il relè del cervello responsabile della riparazione di quell'osso che si è fratturato, ordina una “strizzata” per espellere i liquidi in eccesso ed imboccare la strada per il definitivo ritorno alla normalità.
Tale fenomeno corrisponde alla fase della rottura della bolla contenente il monomero nei materiali autoriparanti. Le lastre che si effettuano per il controllo dell’avvenuta guarigione, sono paragonabili alle analisi NMR ed IR che si fanno per verificare che la polimerizzazione ha avuto successo.
Il Processo Di Cicatrizzazione Delle Ferite
La cicatrizzazione è “una qualità fondamentale dei tessuti viventi, in mancanza di questo si arriverebbe ad una rapida estinzione della specie umana”.1
La cicatrizzazione è un fenomeno vitale che si verifica quando a livello della cute si provoca un qualsiasi trauma che provoca la perdita di sostanza.
Il processo riparativo è stato definito in vari modi:
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difesa dell'integrità;
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normale reazione ad una lesione
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riempimento di un difetto con tessuto connettivo.2
La guarigione si sviluppa comunque principalmente per riavvicinamento dei margini della ferita, sempre che non si sviluppi un processo infettivo.
Si sviluppano poi vari processi biologici a cascata quali i processi coagulativi, vascolari, immunitari e cellulari che interessano solo relativamente questo testo.
Dopo la comparsa della lesione si sviluppano aggregati di piastrine, che iniziano il processo coagulativo il quale provvede a diminuire il diametro del trauma cutaneo.
Successivamente si assiste all'attivazione del complemento: un gruppo di proteine che si trovano in forma inattiva nel sangue, vengono attivate.
Dopo qualche giorno dalla formazione della lesione la zona interessata è invasa da cellule che fanno in modo di rigenerare i vasi sanguigni.
Infine dopo circa 21 giorni il processo di cicatrizzazione secerne collagene e enzimi in modo che le fibre disordinate del tessuto ferito vengano modellate per assomigliare alle fibre del tessuto sano, anche se il tessuto rigenerato non potrà mai avere le stesse caratteristiche dell' originale.
1Cit. in D.M.Cooper”Ottimizzazione della cicatrizzazione delle ferite. Una pratica nel dominio dell'infermieristica”.pag 835
2Cit. in D.M.Cooper pag.835
