Il rapporto uomo natura nel campo architettonico-ingegneristico

 

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IL RAPPORTO UOMO-NATURA
NEL CAMPO ARCHITETTONICO-INGEGNERISTICO

 

La Natura ha perfezionato le proprie conoscenze con uno sviluppo che è iniziato approssimativamente da 5 miliardi di anni: è noto e particolarmente efficace l’esempio per il quale se si potesse concentrare l’esistenza della Terra in un singolo anno, allora l’uomo (apparso sulla Terra da 3 o 5 milioni di anni) esisterebbe da 1 ora e 50 minuti.

Se è vero che la cultura umana esiste da 10.000 anni, allora potremmo parlare di una specie pensante che è presente da soli 13 secondi. Questo aiuta a comprendere quanto la conoscenza umana, così limitata dal punto di vista temporale nei suoi sviluppi, non possa che essere estremamente limitata rispetto agli insegnamenti della natura.

Le strutture naturali costruite dalle varie specie di organismi viventi sono l’esempio di miliardi di anni di evoluzione, ed in questo sviluppo la natura continua ad utilizzare solamente ciò che è riuscito a superare questo processo di “selezione naturale”.

Scrisse Frank Lloyd Wright: «I lavori della Natura sono belli ed efficienti; i materiali utilizzati, i sistemi strutturali, la capacità di adattarsi ad ogni tipo di clima e di rispondere alle crisi ambientali fanno di queste strutture naturali esempi eccellenti a cui possono e devono far riferimento gli studi dell’architettura dell’uomo».

Un’architettura dell’uomo che dopo solo alcune decine di secoli di sviluppo e di perfezionamento, non è riuscita ancora ad eguagliare la perfezione comportamentale e prestazionale dell’architettura naturale nelle costruzioni animali perchè «in qualche modo le nostre tecniche e tecnologie costruttive hanno fallito (se si pensa ad esempio quali progressi sono stati fatti in altri campi, come quello dello sviluppo dei computer da cinquant’anni a questa parte, e se è vero viceversa che i nostri edifici non hanno la capacità di resistere alle catastrofi naturali (come ad esempio i terremoti), sono strutturalmente inefficienti, e sprecano le risorse naturali (come l’acqua, il petrolio il suolo su cui sono costruiti)».

Le proprietà delle costruzioni animali improntate ad un alto grado di efficacia bioclimatica, efficienza energetica sarebbero in numero elevatissimo. Il sistema di ventilazione delle torri delle termiti, rappresenta un sistema ingegnoso della gestione del moto naturale dei flussi d’aria all’interno degli spazi chiusi. Gli standard di precisione degli esagoni dell’alveare sono realizzati con una tolleranza di errore di 0,002 millimetri. La resistenza alla tensione del filo della ragnatela è tre volte maggiore di quella dell’acciaio. L’utilizzo della carta negli alveari ha insegnato ai cinesi come fare la carta.

Appare ovvio che le costruzioni degli animali sono essenziali per la sopravvivenza della specie, ma è incredibile come le costruzioni degli animali siano così poco studiate. Si dice che «i prodotti dell’architettura degli animali spesso appaiono incredibilmente belli ai nostri occhi», ma bisogna considerare che l’estetica è una categoria compresa dalla mente umana, mentre la vera bellezza delle costruzioni degli animali probabilmente risiede nella totale integrazione con l’ambiente circostante nell’impiegare magistralmente le risorse del luogo e i fattori microclimatici di contesto.

 

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